Brasile: più facile il riconoscimento dei lodi arbitrali internazionali

a cura di Maurizio Gardenal, Avvocato, Carlotta Colace, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & associati

Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 14 maggio 2015

Il 17 dicembre 2014 la Corte Superiore di Giustizia (STJ) del Brasile ha promulgato la Risoluzione n. 18, a modifica del proprio Regolamento Interno, che ha comportato, fra l’altro, un cambiamento delle regole per l’omologazione dei lodi arbitrali stranieri semplificando la procedura.
Giova evidenziare che in Brasile la Risoluzione n. 9/2005 conferisce alla STJ competenza esclusiva per il riconoscimento dei lodi arbitrali stranieri con esclusione dell’analisi nel merito se non nei limiti atti a valutare l’idoneità degli stessi all’ingresso nel Paese.
Sulla base della Legge Arbitrale Brasiliana (L. n. 9.307/96), si intendono lodi arbitrali stranieri quelli emanati al di fuori dal territorio brasiliano. In particolare, la recente riforma ha il merito di avere posto fine alla procedura del doppio exequatur per il riconoscimento dei lodi arbitrali stranieri introducendo il principio secondo il quale, affinché questi possano essere eseguiti in Brasile, è necessaria unicamente la delibera della STJ. In passato, invece, applicando la procedura del doppio exequatur, al fine di far riconoscere un lodo arbitrale straniero nel territorio brasiliano, era necessario un primo riconoscimento da parte dello Stato in cui era stato emanato e successivamente un secondo riconoscimento da parte del Brasile.
Ad ogni modo, con la Risoluzione n. 18/2014 sono state introdotte numerose modifiche rispetto al passato ispirate a motivi di celerità, economia processuale e validità degli atti giudiziali: prima fra tutte la revoca della Risoluzione n. 9/2005.
Ai sensi della Risoluzione n. 18/2014 non è più necessario che il lodo arbitrale ed il patto arbitrale, regolarmente tradotti in portoghese da operatori autorizzati, vengano autenticati anche dall’ambasciata brasiliana presente nel Paese in cui essi sono resi. Tale modifica comporta senza dubbio una semplificazione dell’iter burocratico oltre che una riduzione dei costi.
È stata abrogata la facoltà di porre in discussione l’autenticità dei documenti emanati dagli uffici notarili. Ulteriore novità che merita una particolare menzione è l’inserimento, all’art. 216-J della Risoluzione n. 18/2014, della facoltà di replica, entro 5 giorni, alla pronuncia data in ordine all’istanza di riconoscimento del lodo.
Sulla base dell’art. 216-F della Risoluzione n. 18/2014 la STJ può rigettare la richiesta di riconoscimento di un lodo arbitrale straniero quando sia in contrasto con la sovranità nazionale brasiliana, l’ordine pubblico o la dignità umana. L’inclusione del concetto di “dignità umana”, considerato un valore costituzionale primario per lo Stato brasiliano, come ragione per il rifiuto del riconoscimento della decisione estera è una delle più importanti innovazioni nella procedura arbitrale brasiliana.
Sul punto, comunque, si sono diffuse differenti correnti dottrinali. Alcuni ritengono che la nozione di “dignità umana” possa essere ricompresa nell’area dell’ordine pubblico; altri invece sostengono che si tratti di due concetti distinti e separati e che il primo abbia maggiore rilievo nell’ambito del riconoscimento delle decisioni straniere in particolare in materia di diritto familiare.
Nondimeno, in ottemperanza alle normative internazionali, è stato sancito il divieto di riconoscere lodi con contenuti espressamente lesivi dei diritti umani ivi compresi quelli che infrangono i doveri di conservazione del patrimonio ambientale e naturale del Paese.

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