28 Feb USA Vs Cina : la vera posta è nell’oceano indiano
di Maurizio Gardenal, Avvocato, Dott. Prof. Alessandro Politi, Studio legale internazionale Gardenal & Associati
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 28 febbraio 2019
Il 25 febbraio la International Court of Justice ( ICJ ) ha sentenziato che gli UK debbono restituire a Mauritius l’arcipelago delle Chagos ( Islands ) ” as soon as possibile” posto che la giurisdizione britannica sarebbe in conflitto con le statuizioni delle Nazioni Unite.
Il Presidente della ICJ – il somalo Abdulqawi Ahmed Yusuf – ha dichiarato che la separazione delle Islands da Mauritius nel 1965 integra un atto illegale e che ” the UK has an obligation to bring to an end its administration of the Chagos archipelago as rapidly as possible and that all member states must co-operate with the UN to complete the decolonization of Mauritius”.
Con l’indipendenza di Mauritius nel 1968 il Regno Unito manteneva il possesso delle Islands ove si colloca una delle basi aree statunitensi ( Diego Garcia ) per il controllo di una vasta area che interessa principalmente oltre all’oceano indiano, l’Africa a ovest e l’Asia a est.
Conclusioni
Le motivazioni della ICJ sono indubbiamente ineccepibili sulla base, fra l’altro, dell’articolo 1, paragrafo 2 della Carta che fissa la regola del “respect for the principle of equal rights and self-determination of peoples “.
Nondimeno, I’evento delle Islands non è certo il solo nel panorama internazionale ad afferire la sovranità “oltre mare”, basti pensare all’Olanda che, dopo la cessazione delle Antille Olandesi nel 2010, ha mantenuto il controllo, a vario titolo, delle isole caraibiche.
Lo stesso Regno Unito conserva il controllo in differenti territori fra i quali i caraibi, ove spiccano le Isole Vergini, note per affrancarsi dalla madre patria in ordine a temi di trasparenza fiscale ( cfr. http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/avvocatoAffari/mercatiImpresa/2019-01-29/ronaldo-e-british-virgin-islands–142021.php ).
Tuttavia – al di là della decisione che non è vincolante – la ICJ è piombata con particolare fervore sul caso in particolare con le parole pronunciate dal suo Presidente.
D’altro canto, la ICJ è retta da una presidenza somala e da una vicepresidenza cinese: i legami tra i due paesi sono noti e l’accordo del 2007 tra il colosso energetico China National Offshore Oil Corporation e il governo del paese africano è uno dei tanti esempi.
Mentre USA e Cina restano seduti al tavolo negoziale la posta sale di tono e si estende sul fronte della sicurezza globale mentre quest’anno Russia e Cina celebrano 70 anni di relazioni diplomatiche siglando accordi di libero scambio e collaborazione militare ( cfr. http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/avvocatoAffari/mercatiImpresa/2019-02-21/l-urto-commercio-washington-e-nuovi-mercati-ascesa-101814.php ).
Londra, indebolita dalla indefinita lotta interna sulla Brexit, dovrebbe chiedersi dove sia finito il ruolo di leader carismatico che, sino ad un recente passato, aveva assunto in un ampio contesto internazionale.
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