USA: i prodotti farmaceutici e la moda esclusi dai dazi

di Maurizio Gardenal, Avvocato, Sara Marchese, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 2 luglio 2018

Il 15 giugno 2018 United States Trade Representatives (USTR) ha pubblicato una nota annunciando l’imposizione di dazi addizionali su due liste di prodotti importati dalla Cina (cfr. https://ustr.gov/about-us/policy-offices/press-office/press-releases/2018/june/ustr-issues-tariffs-chinese-products) .

Le liste sono state pubblicate il 20 giugno nel Federal Register.

(cfr.https://www.federalregister.gov/documents/2018/06/20/2018-13248/notice-of-action-and-request-for-public-comment-concerning-proposed-determination-of-action-pursuant).

I dazi sono stati introdotti in forza della section 301 del Trade Act del 1974 in risposta a pratiche commerciali sleali della Cina, come riportato nel sito del USTR: “Under President Trump’s leadership, the United States is working towards a more fair and reciprocal trade relationship with China. After years of unsuccessful U.S.-China dialogues, the United States is taking action to confront China over its state-led, market-distorting policies and practices, forced technology transfers, intellectual property practices, and cyber intrusions of U.S. commercial networks. The goal is to mitigate Chinese mercantilist practices, change China’s behavior, and create a level playing field that will give all Americans a better chance to succeed”.

L’elenco dei prodotti è trasfuso in due liste:

1. La prima lista contiene 818 prodotti fra i 1.333 che vennero inclusi nell’elenco pubblicato il 6 aprile e che vale circa 34 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina. Al termine del procedimento di revisione sono stati rimossi dall’elenco 515 prodotti.
Sui prodotti che rientrano in questa lista verrà imposto un dazio addizionale del 25% a partire dal 6 luglio 2018 che sarà riscosso dal Customs and Border Protection.

2. La seconda lista contiene 284 linee di prodotti per un valore di circa 16 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina. Questa lista potrebbe essere modificata per effetto del procedimento di revisione che prevede, fra l’altro, un’audizione pubblica fissata per il prossimo 24 luglio a Washington D.C. A completamento della procedura USTR renderà noto l’elenco definito dei prodotti sottoposti ai dazi addizionali.

Sono esclusi, fra gli altri, i prodotti farmaceutici, tessili, l’abbigliamento e le calzature.
Sul punto l’ambasciatore Robert Lighthizer per conto di USTR ha dichiarato “We must take strong defensive actions to protect America’s leadership in technology and innovation against the unprecedented threat posed by China’s theft of our intellectual property, the forced transfer of American technology, and its cyber attacks on our computer networks. China’s government is aggressively working to undermine America’s high-tech industries and our economic leadership through unfair trade practices and industrial policies like ‘Made in China 2025.’ Technology and innovation are America’s greatest economic assets and President Trump rightfully recognizes that if we want our country to have a prosperous future, we must take a stand now to uphold fair trade and protect American competitiveness”.

Conclusioni

Il procedimento di revisione in corso potrebbe indurre CINA e USA a negoziare un accordo per limitare l’impatto complessivo delle restrizioni come si è già verificato in sede di definizione della prima lista.

Resta il fatto che il business dei farmaci e quello correlato con la moda sembrano esclusi ab initio dal conflitto commerciale in corso. D’altro canto le case farmaceutiche statunitensi da tempo delocalizzate anche in Asia da un lato e i grandi produttori tessili cinesi dall’altro sembra abbiano avuto la meglio nell’intricato complesso delle relazioni diplomatiche che si agitano dietro le quinte dello scenario politico internazionale.

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