Riduzione fiscale negli USA: come cambia l’aliquota fiscale

Di Maurizio Gardenal, nel portale MGlobale.it, notiziario di Promos e Unioncamere Lombardia

Il 22 dicembre 2017 è stata approvata negli USA la Tax Reform Act “An Act to provide for reconciliation pursuant to titles II and V of the concurrent resolution on the budget for fiscal year 2018” che nonostante il titolo enigmatico ha  modificato drasticamente il sistema fiscale.

In particolare, fra l’altro, a far data dal 1 gennaio 2018 è in essere una storica riforma delle aliquote fiscali con l’introduzione di una flat tax del 21% e con l’abrogazione della Corporate Alternative Minimum Tax (AMT).

La pregressa normativa relativa ai redditi societari prevedeva 4 fasce di reddito progressive articolate come segue:

  1. 15 % per i redditi tassabili da $ 0 a $ 50.000;
  2. 25% per i redditi imponibili da $ 50.001 a $ 75.000;
  3. 34% per i redditi imponibili da $ 75.001 a $ 10.000.000;
  4. 35% per i redditi imponibili oltre i $ 10.000.000.

La nuova legge modifica essenzialmente l’assetto precedente eliminando le varie aliquote fiscali associate ai segmenti progressivi di reddito, avviando una modalità di tassazione con aliquota unica al 21%.

La riduzione si è estesa anche ai redditi individuali con una contrazione più contenuta, come in breve indicato di seguito:

  1. Con la precedente normativa gli individui erano sottoposti ad un sistema di tassazione progressiva con sei fasce di reddito associate a sei aliquote variabili dal 10%, 15%, 28%, 33%, 35% sino ad una aliquota massima del 39.6%.
  2. Con la nuova legge le aliquote fiscali diventano sette in corrispondenza di sette livelli di reddito con la seguente progressione: 10%, 12%, 22%, 24%, 32%, 35% e 36%.

Appare evidente che i redditi societari hanno beneficiato in misura maggiore rispetto a quelli individuali.

Senza entrare nella dinamica specifica delle tax brackets individuali basti pensare che le società hanno goduto dell’abbattimento del “top graduated rate” del 35% che è stato convertito nella misura fissa del 21%.

L’aliquota massima “individuale” del 39,6% invece si è ridotta al 36% restando gli altri scaglioni poco interessati dalle modifiche introdotte.

Inoltre, con la soppressione della AMT –  che aveva l’obiettivo di contenere il sistema delle deduzioni fiscali per i redditi più elevati – le società possono, di fatto, diminuire ulteriormente la pressione fiscale al di sotto della soglia del 21%.

Va detto che l’essenziale della riforma fiscale interessa le C Corporation posto che le S Corporation non sono tassate a livello societario, ma direttamente in capo ai singoli azionisti che molto spesso sono persone fisiche secondo una modalità molto diffusa negli USA nota come “pass-through system”.

Nondimeno, la S Corporation è riservata ai residenti statunitensi mentre gli investitori stranieri si avvalgono normalmente della C Corporation.

Nella descritta situazione, ai bassi costi di costituzione e “gestione” di un business in questo grande paese – che nel secondo semestre ha registrato una crescita “asiatica” superiore al 4% –  si affianca una tassazione particolarmente competitiva.

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