20 Set L’Italia apre agli investimenti provenienti dai territori brittanici d’oltremare
di Maurizio Gardenal, Avvocato, Claudio Gardenal, Avvocato, Sara Marchese, Dottoressa – Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 20 settembre 2016
Con il DM del 9 agosto 2016 pubblicato nella G.U. n. 195 del 22 agosto 2016 il nostro paese ha introdotto nella “white list” una serie di nuove giurisdizioni tra le quali i territori brittanici delle isole Cayman e delle isole vergini.
Segnatamente, l’Italia ha sottoscritto con il governo delle Cayman in data 3 dicembre 2012 un trattato per lo scambio di informazioni fiscali che è entrato in vigore il 13 agosto 2015.
Nella descritta situazione, le isole, unitamente alle isole vergini sono state collocate nella lista degli Stati ritenuti ad un livello adeguato sul piano della collaborazione in termini di scambio di informazioni.
Una novità importante se si considera che tali località sono state considerate in passato poco credibili sul piano della trasparenza fiscale, finanziaria e bancaria.
Nel suddetto contesto, il governo italiano si è riservato di accertare che lo scambio di informazioni sia applicato in conformità alle intese e alle direttive OCSE.
L’iniziativa italiana rappresenta una significativa apertura verso la possibilità per i fondi di investimento con sede in tali territori di indirizzare parte della loro liquidità nel nostro paese.
Attualmente una percentuale decisamente maggioritaria di investimenti provenienti da tali paesi è diretto negli USA: tuttavia negli ultimi anni l’incremento degli accordi da parte dei principali Stati europei ha consentito agli operatori con sede nelle isole di investire una porzione delle ingenti somme di cui dispongono anche nel vecchio continente.
Inutile dire che se i governi di tali paesi dovessero mostrare di essere in grado di fronteggiare efficacemente i crimini fiscali e finanziari e di interagire con le nostre autorità nel rispetto delle normative nazionali e internazionali potrebbero rivelarsi una preziosa fonte di liquidità nella prospettiva di contribuire alla ripresa economica del nostro paese.
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