Il nuovo arbitrato per la composizione dei conflitti nell’ambito dell’accordo Unione Europea – Usa

a cura di Maurizio Gardenal, Avvocato, Carlotta Colace, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & associati
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 24 settembre 2015

Il 16 settembre 2015 la Commissione Europea ha approvato la proposta di istituire un nuovo sistema arbitrale – noto come Investment Court System (ICS) – per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stati firmatari nell’ambito di applicazione del Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP). Tale procedura, che si inserisce nel contesto dei negoziati tra UE e USA tutt’ora in corso, sostituirebbe pertanto l’Investor-to-State Dispute Settlement (ISDS) adottato in molteplici trattati internazionali per gli investimenti.
Sarà utile fare cenno ad un confronto tra ISDS e ICS al fine di porre in evidenza le principali novità e i limiti previsti dalla riforma promossa dalla Unione Europea.
Vale ricordare che il sistema ISDS presuppone l’avvio di una procedura arbitrale ad hoc, stabilendo che siano gli investitori e gli Stati firmatari, ovvero le parti in lite, di volta in volta, a scegliere gli organi giudicanti. Inoltre, coloro che in un giudizio rivestono il ruolo di arbitri, in un diverso procedimento ISDS possono agire come avvocati difensori.
Diversamente – come predisposto nel progetto del testo del TTIP, Sezione 3, Sub 4 rubricato “Investment Court System”, artt. 9 – 12 (cfr. il seguente link: http://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2015/september/tradoc_153807.pdf) – l’ICS sarebbe composta da arbitri “permanenti”, altamente qualificati nel settore del diritto internazionale e nominati ogni 6 anni, ricalcando in questo modo la struttura organizzativa di altre corti internazionali quali, ad esempio, la Corte Internazionale di Giustizia.
Saranno designati 15 arbitri di cui 5 dovranno essere cittadini di uno Stato membro dell’Unione Europea, 5 cittadini degli Stati Uniti e i restanti 5 cittadini di paesi terzi.
Ulteriore novità consiste nel fatto che l’ICS sarà composto da un Tribunale di Primo Grado e da una Corte di Appello.
In virtù della suddetta proposta, la facoltà degli investitori di adire l’ICS sarebbe contenuta a determinate questioni (fra le quali discriminazioni basate sul sesso, sulla razza, sulla religione o sulla nazionalità, espropriazione senza indennizzo o diniego di giustizia), da sottoporre ad un collegio di 3 arbitri.
Le decisioni emesse dal Tribunale di Primo Grado sono impugnabili nel merito presso la Corte di Appello la quale sarà composta da 6 arbitri, di cui 2 dovranno essere cittadini di uno Stato membro dell’Unione Europea, 2 cittadini degli Stati Uniti d’America e i restanti 2 cittadini di paesi terzi.
Nei procedimenti decisori i Tribunali arbitrali di cui sopra applicheranno regole arbitrali adottate dalle principali istituzioni internazionali quali fra le quali, ad esempio, quelle della Commissione delle Nazioni Unite per il Diritto Commerciale Internazionale (UNCITRAL).
L’entrata in vigore della nuova procedura è condizionata alla firma da parte dell’Unione Europea e degli Stati Uniti del TTIP.

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