Il Cile ratifica la APOSTILLE CONVENTION

di Maurizio Gardenal, Avvocato, Carlotta Colace, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 30 maggio 2016

Lo Stato del Cile il 24 marzo 2016 ha pubblicato sulla gazzetta ufficiale il decreto presidenziale con il quale è stata ratificata la Convenzione sull’abolizione della necessità di legalizzare i documenti pubblici stranieri, conosciuta anche come Convenzione dell’Aia del 1961.

Giova precisare che il 20 dicembre 2013 il Cile ha emanato la Ley n°20.711 avente per oggetto l’implementazione della Convenzione dell’Aia del 1961 (cfr. testo della normativa cilena). Tale normativa è stata pubblicata il 2 gennaio 2014 ma la sua entrata in vigore è stata condizionata all’effettiva entrata in vigore in Cile della convenzione.

Successivamente, il 28 novembre 2015, la Repubblica del Cile ha pubblicato sulla propria gazzetta ufficiale il regolamento n. 81 inerente alla Ley n°20.711 con il quale sono state determinate le modalità per la richiesta, l’applicazione e la concessione dello strumento della postilla in conformità a quanto previsto dalla Convenzione dell’Aia del 1961 oltre alla costituzione di un sistema elettronico unico per le postille, il c.d. Sistema Electrónico Único de Apostillas (cfr. testo del regolamento n. 81 ).

Il 16 dicembre 2015, il governo cileno ha concluso il percorso per l’eliminazione delle procedure di legalizzazione dei documenti pubblici stranieri, depositando gli strumenti di adesione alla Convenzione dell’Aia del 1961 (cfr. strumento di adesione alla convenzione sottoscritto dal Presidente della Repubblica del Cile: ) e il 24 marzo 2016 ha, di fatto, ratificato la convenzione stessa.

Nondimeno, in virtù delle suddette norme la convenzione entrerà in vigore in Cile a partire dal 30 agosto 2016.

La Convenzione dell’Aia del 1961 sarà applicata per un periodo di 5 anni e tale termine verrà rinnovato tacitamente, salvo il caso in cui la relativa normativa venga abrogata.
Vale sottolineare che le postille verranno emanate dallo stato cileno in formato elettronico prevedendo la possibilità di confermare la loro validità online.

La procedura della postilla, prevista dalla Convenzione dell’Aia del 1961, verrà applicata ai documenti redatti da autorità o dipendenti pubblici di uno stato, compresi i documenti giudiziari e quelli forniti da pubblici ministeri, nonché ai documenti amministrativi e agli atti notarili.
La convenzione non troverà applicazione per i documenti emessi da diplomatici o agenti consolati e per i documenti relativi a operazioni commerciali o doganali. In questo caso si dovrà applicare la normale procedura di legalizzazione la quale prevede che affinché un documento straniero, ad esempio italiano, possa venire legalizzato ed effettivamente utilizzato in Cile è necessario che il Ministero degli Affari Esteri dello stato italiano verifichi ed approvi la firma dell’autorità emanante l’atto.

A seguire, il documento viene trasmesso al consolato cileno in Italia ove verrà apposta una firma da parte di un ufficiale consolare. Tale sottoscrizione dovrà essere poi verificata e approvata dal Ministero degli Affari Esteri cileno. La legge interna prevede, infine, la necessità di far asseverare l’atto da un notaio locale, affinché il documento possa essere utilizzato in Cile.

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