20 Apr Dazi USA: benefici per gli esportatori europei
di Maurizio Gardenal, Avvocato, Sara Marchese, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 20 aprile 2018
Il presidente Trump ha notificato a fine marzo al USTR ( United States Trade Representative) un memorandum con invito a pubblicare un elenco di merci cinesi da sottoporre ad imposte doganali aggiuntive sino al 25% “ad valorem”.
L’iniziativa del Presidente segue ad una investigation avviata nell’agosto 2017 dal USTR – sulla base della section 301 del Trade Act 1974 – che ha ravvisato una serie di violazioni da parte delle Autorità cinesi essenzialmente riconducibili nell’ambito della proprietà intellettuale.
Per effetto di ciò, il 3 aprile scorso USTR ha reso noto un elenco di prodotti che sarebbero soggetti alle misure fiscali classificati in virtù del sistema HTS.
Le categorie merceologiche dovrebbero essere le seguenti:
Chapter 29: (chemical products);
Chapter 30: (pharmaceutical products);
Chapter 40: (rubber products);
Chapters 72, 73: (steel and iron products);
Chapter 76: (aluminium products);
Chapter 84: (nuclear reactors and mechanical machinery);
Chapter 85: (electrical machinery);
Chapter 86: (railway locomotives);
Chapter 88: (aircraft);
Chapter 89: (ships and other floating structures);
Chapter 90: (various types of optical, checking and medical device);
Chapter 93: (arms and ammunition);
Chapter 94: (furniture and bedding).
Le nuove regole doganali, prima di essere applicate, saranno discusse nel contesto di una apposita procedura con facoltà per coloro che hanno interesse di formulare commenti e osservazioni anche nel corso di una audizione pubblica.
Conclusioni
In considerazione dell’impatto che l’imposta aggiuntiva dovrebbe determinare con riferimento ad un ampio paniere di merci di origine cinese gli importatori statunitensi potrebbero essere indotti a riconsiderare le proprie strategie di mercato.
L’amministrazione statunitense non sembra invero orientata, ad oggi, ad estendere le disposizioni fiscali ai prodotti provenienti dalla Comunità Europea che pertanto beneficerebbero di un sostanziale margine competitivo.
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