USA – L’agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense fissa le regole per l’accertamento delle sostanze chimiche vietate

di Maurizio Gardenal, Avvocato, Sara Marchese, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 4 ottobre 2017

In data 22 giugno 2017 la Environmental Protection Agency (EPA) (cfr. https://www.epa.gov/) ha ritenuto di intervenire fissando nuove regole per l’applicazione del “Toxic Substances Control Act” come modificato recentemente dal Lautenberg Chemical Safety Act 2016.

In primo luogo EPA ha stabilito nuove modalità procedurali al fine di accertare e valutare le sostanze chimiche (di seguito più semplicemente anche “sostanze” ) in uso negli USA che possono in sintesi riassumersi come segue:

1.La procedura per il “reset” del Toxic Control Act Chemical Inventory;
2. La procedura per determinare criteri di priorità di valutazione fra le varie sostanze;
3. La metodologia che l’Agenzia adotterà in sede di valutazione dei rischi.

L’Agenzia ha diffuso inoltre alcune linee guida a beneficio degli operatori interessati a condurre di propria iniziativa una analisi dei rischi connessi con l’utilizzo delle sostanze utilizzate.
Nella descritta situazione tutte le entità che producono, elaborano ovvero fanno in ogni caso uso o che importano o esportano o vendono prodotti che contengano sostanze chimiche devono sottoporsi alle nuove prescrizioni.

INVENTORY RESET 
Va precisato che solo le sostanze elencate nel Active Toxic Substances Control Act Inventory sono legalmente utilizzabili negli Stati Uniti.
Sulla base delle suddette disposizioni tutti coloro che generano, trattano o pongono in vendita tali sostanze debbono provvedere alla loro esatta identificazione e descrizione tecnico scientifica. Per effetto di ciò tutte le società che si occupano a qualsivoglia titolo di prodotti che contengono sostanze chimiche dovranno adempire alle nuove diposizioni entro 180 giorno dall’entrata in vigore del provvedimento ed essere in grado di sottoporre un elenco completo all’Agenzia.

SOSTANZE CONSIDERATE PRIORITARIE
EPA determinerà se una sostanza sarà considerata di alta o di bassa priorità. Nel caso la priorità sia “alta” l’Agenzia prenderà in esame tutti i possibili usi che tale sostanza potrà esplicare nei processi produttivi anche se l’uso previsto presenta un rischio limitato.
Pertanto i destinatari delle nuove regole sono tenuti ad indicare all’Agenzia eventuali usi che le sostanze utilizzate nel loro business potrebbero avere anche se diversi da quelli per le quali esse sono impiegate allo stato al fine di consentire a quest’ultima di valutare se si tratta di un prodotto a rischio elevato.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO
La valutazione dei rischi tossici sarà condotta dall’Agenzia essenzialmente sulla base delle informazioni che riceverà dalle società interessate che pertanto dovranno attenersi ad una scrupolosa analisi e meticolosa descrizione delle sostanze. L’Agenzia dovrà essere posta nelle condizioni di concludere in modo soddisfacente la valutazione inerente ai prodotti segnalati sia in ordine alla loro qualificazione nella apposita lista delle sostanze ammesse sia allo scopo di determinare il livello di “priorità”.

EPA inoltre ha disposto alcune linee guida a beneficio degli operatori che desiderano elaborare una bozza di valutazione dei rischi sulla base delle modalità previste dal Toxic Substances Control Act.

Tali direttive indicano standard scientifici, la qualità dei dati, i criteri espositivi e ogni altro possibile elemento utile al processo di valutazione per consentire agli interessati di elaborare al proprio “interno” tale documentazione – con un evidente risparmio di costi – per comprendere eventuali potenziali rischi prima che EPA possa assumere decisioni al riguardo ovvero per agevolare l’Agenzia nello svolgimento dell’istruttoria e nelle conclusioni del caso.

IMPATTO ECONOMICO
Il nuovo regime avrà un impatto economico rilevante se si considera che molte sostanze oggi sul mercato potrebbero essere considerate a “rischio” ovvero classificate come illegali e pertanto sostituite con altre di natura e composizione sostanzialmente diverse.
Gli operatori del settore dovranno pertanto assumere senza ritardo ogni più opportuna iniziativa anche ad evitare le pesanti sanzioni associate con eventuali inadempienti.

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