USA: nuove norme per l’utilizzo dei droni

di Maurizio Gardenal, Avvocato, Carlotta Colace, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 29 aprile 2016

Negli ultimi anni l’utilizzo di velivoli senza pilota, i c.d. droni, è aumentato in maniera esponenziale, soprattutto in ambito commerciale: molte imprese, non solo di grandi dimensioni, si avvalgano, infatti, di tali mezzi per estendere e migliorare le proprie attività. In siffatto contesto sono sorte contestualmente, come prevedibile, varie problematiche afferenti la tutela della privacy, della sicurezza e della difesa.

Negli Stati Uniti d’America (USA), la Federal Aviation Administration (FAA) è stata incaricata di designare una cornice normativa atta a disciplinare l’utilizzo dei droni nell’ambito del sistema dello spazio aereo nazionale. In proposito, pur avendo il Congresso statunitense competenza esclusiva per qualsiasi tema relativo allo spazio aereo nazionale, quest’ultimo ha, tuttavia, incaricato la FAA di regolamentare lo spazio aereo sul quale è possibile transitare.

In virtù del conferimento del mandato da parte del Congresso, la FAA ha emanato nel 2012 il Modernization and Reform Act , con il quale – al titolo terzo, sottotitolo B – è stato specificato che la FAA avrebbe dovuto integrare il sistema regolamentare dello spazio aereo nazionale, introducendo la fattispecie degli Unmanned Aircraft Systems (UAS), ovvero dei c.d. droni, entro il 30 settembre 2015, scadenza che però l’ente federale non è riuscito a rispettare.

Nella descritta situazione, il sistema di normative in essere per l’utilizzo dei droni è composto per lo più da proposte di legge emesse dalla stessa FAA e da normative statali.
Segnatamente, nella Section 333 del Modernization and Reform Act è riconosciuta facoltà al Ministero dei Trasporti di autorizzare l’uso riferito a certe tipologie di UAS, derogando al generale divieto di impiego di droni a scopi commerciali (ad oggi, sono state concesse circa 3.000 autorizzazioni).

Nel mese di febbraio 2015, la FAA ha disposto una proposta di legge (Part 107) – che dovrebbe entrare in vigore nel 2017, successivamente alla conclusione del periodo di revisione – per l’utilizzo di droni a fini commerciali, applicabile solo ai velivoli registrati nel territorio statunitense, aventi un peso inferiore alle 55 libbre (circa 25 kg) ed impiegati per lo svolgimento, per l’appunto, di attività non ricreative .

Le limitazioni poste dalla suddetta proposta sono numerose ed in particolare si rileva che il drone dovrà avere, come sopra esposto, un peso inferiore alle 55 libbre (circa 25 kg) e dovrà rimanere sempre entro la linea visiva del suo operatore. Lo UAS, altresì, potrà essere utilizzato solo durante le ore del giorno e in presenza di una visibilità atmosferica non inferiore alle 3 miglia (circa 5 km). Ulteriori limitazioni vengono imposte in materia di altitudine di volo e di velocità, prevedendo che il drone potrà raggiungere un massimo di 500 piedi (circa 152,4 m) e una velocità di 100 miglia orarie (circa 161 km/h). Nondimeno, la Part 107 proposta dalla FAA vieterebbe all’operatore di far volare il proprio drone sovrastando persone che non siano direttamente coinvolte nell’attività commerciale da espletare.

L’ente federale sta considerando la possibilità di un’ulteriore proposta di legge con l’obbiettivo di regolamentare una sottocategoria dei droni, cioè i micro – droni, aventi un peso non superiore alle 4,4 libbre (circa 2 kg). Tali velivoli potranno essere utilizzati fino a un massimo di 400 piedi (circa 122 m) di altitudine ed entro i 1.500 piedi (circa 457,2 m) di distanza dal proprio operatore. La velocità massima raggiungibile dai micro – droni sarà di 35 miglia orarie (circa 56,32 km/h).

Al contrario dei droni, per i micro – droni sarà permesso volare sopra persone non direttamente coinvolte dalle attività espletate dagli stessi.

Giova rilevare, inoltre, che sulla base delle summenzionate proposte di legge, sarà richiesto agli operatori di UAS l’ottenimento di un certificato. Per conseguire tale documento, l’operatore dovrà avere un’età superiore ai 17 anni e dovrà superare un test di conoscenza aeronautica (esame, invece, non richiesto in caso di utilizzo di micro – droni) nonché dovrà sottoporsi a un controllo da parte della Transportation Security Administration. L’operatore, ottenuto il certificato, dovrà sottoporsi ogni 24 mesi a un esame per verificare le sue conoscenze aeronautiche.

La FAA richiede, inoltre, che i droni impiegati per fini commerciali vengano registrati presso l’ente stesso, ai sensi del Federal Aviation Regulations Part 47 . La registrazione dovrebbe essere rinnovata ogni 3 anni.

Nell’eventualità in cui un operatore non registrasse il proprio drone incorrerebbe in sanzioni civili fino a un massimo di 27.500,00 USD e in sanzioni penali fino a un massimo di 250.000,00 e in 3 anni di detenzione.

Al fine di permettere una maggiore comprensione delle disposizioni in materia di UAS, è stata creata la campagna Know Before You Fly, avente come scopo principale quello di sensibilizzare i futuri operatori di droni in merito all’utilizzo di tali velivoli.

Un altro accorgimento adottato dalla FAA per informare ed educare le persone che vogliono utilizzare un drone è l’applicazione per smartphones, denominata “B4UFLY”, posta in commercio nel 2015, la quale ha come obbiettivo principale quello di illustrare i luoghi, nel territorio statunitense, in cui è sicuro e legale far volare il proprio drone.

Ulteriore aspetto da considerare quando si discute di droni, è l’implicazione del loro utilizzo con riguardo alla tutela della privacy. Sul punto, si rileva che i droni sono dotati di video e foto camere ad alta definizione capaci di catturare immagini e registrare numerose informazioni che, nelle mani sbagliate, potrebbero causare danni a persone. Al contempo, però, tali strumenti sono stati utilizzati anche dalle forze dell’ordine per fini, ad esempio, investigativi e per la sorveglianza delle proprietà private. In materia, alcuni Stati hanno emanato disposizioni normative: la Florida ha vietato l’utilizzo di droni da parte delle forze dell’ordine, prevedendo solo alcune eccezioni; il Wisconsin ha autorizzato l’impiego di droni da parte delle forze dell’ordine solo previo ottenimento di un idoneo mandato di perquisizione; la Virginia e il North Carolina hanno sospeso l’utilizzo di tali mezzi per fini governativi, salvo circostanze di particolare urgenza.

Molti Stati sono intervenuti per dettare una regolamentazione in materia di violazione di proprietà privata per mezzo di droni oltre ovvero in materia di violazione di domicilio e molestie. Il Texas e la Florida hanno sancito il divieto di utilizzare droni per sorvegliare un individuo o una proprietà, violando le ragionevoli aspettative di privacy. Nel Wisconsin è stato coniato il termine di “drone harassment” con il quale si fa riferimento a tutte quelle attività di intimidazione e molestia poste in essere da un operatore, per tramite di un drone, nei confronti di un altro soggetto. In Tennessee, Oregon e Nevada è stata disciplinata la fattispecie della violazione di domicilio per mezzo di un drone.

Ci sono state anche città che si sono pronunciate sul punto, come Chicago, che ha proibito l’impiego di droni nello spazio aereo cittadino.

Il 10 febbraio 2016, la FAA ha disposto che nella regione di Washington D.C. non possono essere utilizzati droni, prevendendo un’area distante tra le 15 e le 30 miglia (circa 24 e 48 km) dalla capitale statunitense, ovvero nella parte esterna della Special Flight Rule Area, nella quale è permesso l’impiego di tali velivoli, nel rispetto di determinate condizioni: coloro che vorranno utilizzare i propri droni per fini commerciali dovranno registrare e marchiare i mezzi nonché dovranno avvisare le competenti autorità almeno un’ora prima dell’impiego dei velivoli, fornendo dettagliate informazioni sui percorsi di voli da effettuarsi.

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