Usa: la SEC prende posizione contro le piattaforme digitali illegali

di Maurizio Gardenal, Avvocato, Sara Marchese, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 11 aprile 2018

Come noto lo scambio di asset di varia natura per via digitale è diventato uno strumento molto diffuso.
Negli USA si assiste al proliferare di un numero sempre più rilevante di operatori che offrono al pubblico, fra l’altro, servizi connessi con la vendita di coins e tokens anche in sede di initial coin offering (ICO).
Nel suddetto contesto compratori e venditori possono elaborare offerte e ordini, fare trading, accedere ad un sistema automatico di determinazione dei prezzi, ad una banca di informazioni finanziarie e altro ancora.
Nondimeno, non sempre tali piattaforme sono autorizzate ad operare posto che la regole federali prevedono che coloro che pongono in essere una attività di “exchange” come definita dalla section 15 USC (cfr. https://www.law.cornell.edu/uscode/text/15/78c ) debbano registrarsi presso la Securities and Exchange Commission ( SEC ).
Anche se l’operatore sia ammesso nell’ambito del “alternative trading system” ( ATS ) occorre che provveda a registrarsi a titolo di broker-dealer.
Pertanto, gli operatori che desiderano essere attivi in questo business sono tenuti a munirsi di un corpo di norme atte a disciplinare la condotta di tutti i soggetti coinvolti nella piattaforma sulla base delle prescrizioni espresse dalle normative federali.
Tale “codice ” interno deve essere depositato presso la SEC la quale ha autorità per accertare che le disposizioni siano conformi a legge.
Nella descritta situazione quest’ultima ha ritenuto di emettere nel marzo scorso un “Public Statement” con l’obbiettivo di informare il pubblico circa i rischi di approdare in modo indiscriminato nel mercato senza una preventiva “due diligence”.

Conclusioni

Lo Statement dell’organo di vigilanza – che si pronuncia per la prima volta sul tema con esplicito riferimento alle valute virtuali – segue ad una serie di abusi che hanno colpito gli investitori recentemente.
Va ricordato che in assenza di registrazione la SEC non è nelle condizioni di accertare se le dinamiche operative della piattaforma sono conformi con gli standard di sicurezza prescritti e se coloro che accedono ai servizi offerti godono di un trattamento paritario.
Alla stessa stregua non vi è garanzia che le quotazioni esposte siano aggiornate e che sia in essere un appropriato dispositivo di controllo, di prevenzione e di repressione di eventuali illeciti.
Al di là dell’indubbio intento di tutelare il risparmio, la posizione assunta dalla SEC si aggiunge ad altri interventi delle Autorità statunitensi orientati a ricondurre il fenomeno del blockchain nel contesto delle normative federali: si veda sul punto il nostro articolo al seguente link: http://www.diritto24.ilsole24ore.com/art/avvocatoAffari/mercatiImpresa/2017-10-13/nuove-disposizioni-stati-uniti-e-cina-interessano-criptovalute–102741.php .

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