Privatizzazioni in Grecia: una BV in corsa per il tender più elevato

di Maurizio Gardenal, Avvocato, Sara Marchese, Dottoressa, Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 11 ottobre 2018

L’intesa siglata dalla Grecia nel 2010 con l’UE il FMI e la BCE (di seguito per semplicità “Prestatori”) che si è tradotta nella legge 3845/2010 ha imposto, come noto, la privatizzazione di varie attività economiche ivi compreso il business dell’energia.

In seguito, il negoziato tra la Grecia e i Prestatori ha condotto ad una progressiva accelerazione delle dismissioni con la formalizzazione di successivi “memorandum of understanding” e con l’istituzione nel 2016 di un “hyper fund” con la legge 4389/2016.

A tutt’oggi è in corso la procedura che interessa il colosso Hellenic Petroleum SA (HELPE) che risulta controllato dalla Paneuropean Oil and Industrial Holdings SA con il 45.47% e dalla Hellenic

Republic Asset Development Fund (HRADF) con il 35.48%.

La Hellenic Republic Asset Development Fund (HRADF) è l’entità istituita dal governo per amministrare i programmi di privatizzazione e presiede ai tender finalizzati a tale scopo.
Per avere una idea del deal, che primeggia per valore tra le vendite ad oggi concluse, basti pensare che HELPE compare tra le prime tre società nel settore della raffinazione in Europa, con un valore di mercato stimabile in circa $ 3.2 billion.

Il 3 aprile 2018 HRADF e la Paneuropean Oil and Industrial Holdings SA hanno concordato la vendita della partecipazione di maggioranza di HELPE con la cessione quanto meno del 50.01 % della società.

La prima fase dell’offerta pubblica – resa nota il 18 aprile 2018 – si è conclusa il 30 maggio 2018 con la dichiarazione di interesse espressa dalle seguenti società:
1.Alrai Group Holdings Limited;
2.A consortium composed of Carbon Asset Management DWC-LLC e Alshaheen Group SA;
3.Gupta Family Group Alliance;
4.Glencore Energy UK LTD;
5.Vitol Holding BV.

In data 18 luglio 2018 il board di HELPE – anche sulla base delle indicazioni fornite da HRADF – ha designato Glencore Energy UK LTD e Vitol Holding BV per partecipare alla fase finale dell’offerta.

Conclusioni

Non si arresta l’emorragia degli asset greci anche se – a ben vedere – non si tratta spesso di “privatizzazioni” come vengono normalmente classificate le transazioni che dovrebbero rientrare nel programma imposto al paese dai Prestatori.
In questo caso la quota di pertinenza dello Stato è di minoranza e non va oltre il 36%.
Dunque più di una cessione di stato sembra trattarsi di un “passaggio di consegne” tra gruppi privati.
Le due società approdate al rush finale sono una Ltd inglese e una BV olandese.
Appare pertanto arduo comprendere chi siano effettivamente i “privati” protagonisti dell’affare.
Londra profittando dell’uscita dall’Unione potrebbe rilanciare il suo ruolo di località off-shore e Amsterdam nonostante l’apparente elevata pressione fiscale sui redditi societari (ad oggi nell’ordine del 25% circa) è nota per agevolare gli operatori con varie tipologie di “dutch sandwich” valorizzando i possedimenti d’oltremare.
Nella descritta situazione, vale la pena riflettere sulla effettiva natura delle misure decretate al paese alla luce degli eventi che hanno fatto seguito alle intese del 2010.
Invero, sembra che con il pretesto dei progetti di liquidazione del patrimonio alcuni business ad alto valore siano passati di mano fra grandi gruppi privati rientrando in una logica di suddivisione tra alcune lobby che vanno per la maggiore sullo scacchiere internazionale.
A farne le spese sono la gran parte dei cittadini sui quali si riversa una crescita senza precedenti del costo della vita.

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