Texas: danni punitivi ridotti al minimo nel caso di pieno riconoscimento dei danni patrimoniali

di Maurizio Gardenal, Avvocato , Christian Montana, Avvocato, Sara Marchese, Dottoressa – Studio legale internazionale Gardenal & Associati di Milano
Articolo pubblicato su “Diritto 24″, rubrica del Sole24Ore.com, 8 settembre 2016

La Corte d’Appello del Texas (tredicesimo distretto), con decisione del 31 marzo 2016 ha ridotto al minimo i danni punitivi riconosciuti in primo grado.

Nel caso di specie – M. Usa v C., Inc – quest’ultimo, un dealer autorizzato dalla casa madre, era stato assegnato a svolgere il business nella località di McAllen in Texas senza essere stato informato della presenza nel territorio di un altro dealer.

Con la precedente pronuncia la giuria aveva ritenuto la casa madre responsabile del danno patrimoniale – rappresentato dai mancati profitti originati dalla presenza del competitor- con condanna al pagamento di una somma stimata pari a $ 15.3 milioni per danni patrimoniali oltre a $ 115 milioni a titolo di danni punitivi.

La Corte di Appello, pur confermando la responsabilità contrattuale della casa madre e l’entità del danno patrimoniale, ha ridimensionato radicalmente il danno punitivo comunque riconoscendolo, seppure nel minore importo di $ 600.000.

La Corte ha ritenuto di applicare il principio stabilito dalla Corte Suprema dello Stato, la quale ha recepito l’indirizzo della Corte Suprema federale nel determinare i criteri di quantificazione dei danni punitivi.

Segnatamente, tali danni non sarebbero più necessariamente liquidabili sulla base di un multiplo di quelli patrimoniali bensì valutabili anche in considerazione dell’entità dei danni complessivamente riconosciuti.

Il caso è rilevante posto che si tratta di una delle prime sentenze con la quale si è statuito in ordine alla entità dei danni punitivi con modalità non correlate al multiplo dei danni effettivi ritenendo che persino un rapporto di 1:1 possa essere eccessivo nel caso di semplice violazione di un obbligo di natura contrattuale senza ulteriori implicazioni in particolare per i terzi o per la collettività.

Rimane peraltro da sottolineare come negli USA la condanna al risarcimento di danni punitivi possa seguire anche alla condanna per mera violazione di un impegno contrattuale al quale non abbiano fatto seguito danni “fisici” a persone o cose.

Conseguentemente, risulta di primaria importanza valutare questo aspetto nella negoziazione dei contratti commerciali altresì considerando come questa tipologia di responsabilità normalmente non sia oggetto di copertura assicurativa.

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